In Calabria non c’è bisogno di sogni, ma di segni

L’imprenditore Pippo Callipo, candidato alla Presidenza della Regione, ha partecipato, questa mattina, a Platì  alla messa  ed alla cerimonia di commiato di padre Emanuele Maggioni che, dopo sette anni di missione in Calabria, è stato destinato  in una parrocchia nei pressi di Loreto……Durante la cerimonia religiosa, sia padre Maggioni che il vescovo di Locri,  monsignor Morosini,  hanno ringraziato Callipo  “quale benefattore di Platì”. Il Gruppo Callipo ha, infatti, contribuito alla realizzazione del pavimento della Chiesa. Callipo, inoltre, che  dal 2005 è cittadino onorario di Platì, ha donato alla parrocchia di Platì, quattro anni fa, materiale informatico, un’importante enciclopedia multimediale e alcuni computer; mentre, nello stesso giorno, la casa editrice Rubbettino di Soveria Mannelli, rappresentata da Florindo Rubbettino, presidente dei giovani industriali della Calabria, “ha adottato la biblioteca comunale”.

Ha detto Callipo: “Oggi Platì e la Calabria si distaccano da un vero amico. Di sicuro padre Maggioni farà del bene altrove e non dimenticherà mai Platì e la Calabria. Ma questo sacerdote brianzolo, che s’è fatto le ossa nel Congo, in Zaire e Mozambico, prima di giungere nella Locride, a me personalmente mancherà molto, anche se padre Ettore, chiamato a sostituirlo, sarà senz’altro all’altezza del compito.

Aver conosciuto padre Emanuele, per me è stato un onore ma anche un arricchimento umano: un vero sacerdote, come oggi ha ricordato lo stesso mons. Morosini, che testimonia, con i suoi 50 anni di vita religiosa,  la fedeltà al Vangelo non solo a parole ma vivendo tra la gente e con la gente. Assieme a monsignor Giancarlo Maria Bregantini, proprio a Platì,  abbiamo più volte organizzato manifestazioni volte a dare una mano a una cittadina messa più volte e duramente alla prova, ma mai sconfitta.

La gente di Platì è sana. E’ un popolo coraggioso  che ha bisogno di dare speranza ai suoi figli e di politiche pubbliche che portino servizi e lavoro, perché oltre ai sogni, nelle nostre realtà, c’è bisogno anche di segni”.

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