Nei vostri dati manca qualcosa…
Egregio Direttore,
lungi da me il voler minimizzare la qualità del lavoro cui l’articolo del politogo Roberto D’Alimonte fa riferimento nell’edizione odierna del suo giornale.
Tuttavia, per quanto riguarda il “bubbone” Calabria, credo che esperti di vaglia ed osservatori attenti debbano iniziare a tener conto di alcune novità, aldilà dell’importanza oggettiva dell’Udc. Ossia la nascita in Calabria di un terzo polo, con il sottoscritto quale candidato alla Presidenza della Regione, sostenuto da una serie di associazioni espressione della società civile e dall’Idv.
Nella mia regione si vive, soprattutto da un lustro a questa parte, da quando il centrosinistra ha espresso il presidente Loiero alla guida della Regione (ma la tendenza al declino va riferita al 1995, ossia da quando il centrodestra per dieci anni ha amministrato la Calabria) una situazione che definire grave, sotto ogni aspetto, è poco.
D’altronde, le denunce pubbliche, riportate dai giornali nazionali, circa brogli persino nei congressi dei circoli del Pd che fanno indignare Franceschini e Marino, danno l’idea di quanto difficile sia la democrazia calabrese e il fare politica.
Questa consapevolezza, glielo posso assicurare, permea, trasversalmente, la Calabria migliore. C’è, in ragione di questa sfiducia nelle istituzioni, cui si aggiunge la pesante condizione economica e sociale, tra la politica calabrese ed i calabresi che non si riconoscono nella “casta” e sentono il bisogno di fare pulizia nei Palazzi, una distanza siderale, difficilmente colmabile con i sistemi ed i metodi tradizionali.
A questa legittima ansia di rinnovamento, il sottoscritto, le associazioni che mi appoggiano e Idv , intendiamo dare voce e ruolo.
Sono sicuro che le sorprese non mancheranno e che, in un modo o nell’altro, anche grazie all’attenzione che la stampa nazionale non vorrà far mancare, la Calabria potrà riconquistare la dignità perduta e iniziare ad essere una regione normale.