Di Pietro: “Callipo è la vera novità, il Pd lo sostenga e vinceremo…”

Antonio Di Pietro - Segretario dell'Italia dei Valori
Antonio Di Pietro - Segretario dell'Italia dei Valori

“Una rivoluzione, ovviamente pacifica, e’ quello che puo’ salvare la Calabria, dove e’ chiaro che la questione morale e culturale sono alla base di quel processo di decadimento che purtroppo sta facendo precipitare la regione in un baratro da cui possiamo riprenderci solo riappropriandocene”. Sono queste le parole pronunciate dall’imprenditore Pippo Callipo, candidato alla presidenza della Regione, oggi a Catanzaro per partecipare ad convegno promosso da Italia dei Valori. “Dobbiamo lavorare – ha continuato Callipo – per eliminare il malaffare dalla pubblica amministrazione e da tutti quegli uffici dove e’ insidiata. Nel 2006 chiesi al Capo dello Stato di mandare l’esercito in Calabria per dar man forte alle forze dell’ordine. Qualcuno tento’ di ridicolizzarmi…

…Oggi non mi rivolgo piu’ al Capo dello Stato ma ai calabresi, siano le forze dell’ordine il vostro unico punto di riferimento per vivere tranquilli nella nostra terra, per far si’ che i giovani scelgano di restare in questa regione”. ”La questione morale e’ alla base della ripresa di questa regione, e’ l’unica via di uscita”. A dirlo e’ stato Pippo Callipo, candidato alla presidenza della Regione, intervenendo, a Catanzaro, al dibattito promosso da Idv sul tema ”Questione morale e questione culturale. La Calabria laboratorio politico”. ”Dobbiamo pretendere – ha aggiunto – che negli uffici pubblici la questione morale sia portata come una bandiera. Serve una rivoluzione, pacifica naturalmente, per ottenere un cambiamento totale”. ”In Calabria, comunque – ha sostenuto Callipo – non tutto e’ da buttare. La sanita’ deve tornare in mano ai medici e la politica si deve occupare delle direttive e della vigilanza. Inoltre dobbiamo puntare a dissotterrare la meritocrazia. Una filosofia, questa, che portero’ avanti sino alla morte”. Callipo ha poi indicato alcune delle questioni che lui e la sua squadra ritengono prioritarie tra i quali la mancanza di lavoro, la sanita’ (”non possiamo tenere aperto un ospedale in ogni citta’ e magari che non funziona”) e l’ambiente. ”Un’altra cosa amorale accaduta in Calabria – ha detto – e’ la legge regionale che, nel momento in cui si pensa di ridurre gli amministratori, porta il numero dei consiglieri regionali a 65. E’ li’ che bisogna tagliare”. Callipo ha anche annunciato che l’unico imprenditore che finanziera’ la sua campagna elettorale sara’ ”Pippo Callipo perche’ so che non mi chiedera’ favori qualora venisse eletto”. ”E’ importante – ha concluso Callipo – guardare alla forza della persona ma e’ importante anche la scelta di persone che credano in questa filosofia di portare avanti le problematiche della Calabria ed utilizzare le risorse che ci sono. E’ una rivoluzione da fare tutti insieme per portare la Calabria alla normalita”’.
“Idv mette al primo posto la necessita’ di fermare il modello di Governo delle destre, che e’ un modello berlusconiano fatto di interessi privati di conflitti di interessi, di lacerazione sociale nel Paese. Per questo, nella ricerca di alternativa di governo, vogliamo costruire un’alleanza, anche nel centrosinistra, anche nel Partito democratico. Ovviamente non e’ che per combattere Berlusconi dobbiamo prendere i “berluschini”. Per questo abbiamo proposto Callipo, e qualcuno ci deve raccontare perchè Callipo non va bene, che cosa non va bene, perché evidentemente e’ soltanto una conquista di potere nella loro casta e non l’apertura alla societa’ civile. Questo e’ lo scontro e il confronto sociale che noi proponiamo”. Lo ha detto il leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, commentando a Catanzaro la candidatura di Pippo Callipo a presidente della Giunta regionale calabrese. Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla situazione interna al centrosinistra in vista delle regionali, Di Pietro ha aggiunto che “noi vogliamo fare l’accordo con il Pd, ma che accettino di venire allo scoperto e di non fare il gioco delle tre carte che ne tolgo uno e ne metto un altro che e’ uguale a quello di prima. Noi non stiamo fermi ad aspettarli, andiamo avanti”. Per l’ex magistrato di “mani pulite”, “Italia dei valori propone la candidatura di Callipo all’insegna della discontinuita’, e la propone a tutti i cittadini della Calabria, a tutti gli elettori. Vi siete accorti che cambiano le sigle e non cambiano le persone, e che quel coacervo di interessi nella gestione della cosa pubblica ritorna tutti giorni, e che vi viene tolto il diritto di cittadinanza per affermare il diritto di sudditanza. In quest’ottica abbiamo lanciato la candidatura di una persona per bene, che ha saputo resistere ai poteri mafiosi, e che rappresenta la Calabria dello sviluppo. Idv – ha concluso – presentera’ una propria lista, fatta di persone per bene, all’insegna dell’impegno civico verso la collettivita’”. ”Qualcuno ci dovra’ dire perche’ alla classe dirigente del Pd calabrese non sta bene la candidatura di Pippo Callipo”. A dirlo e’ stato il leader di Idv, Antonio Di Pietro, che stamani ha partecipato, a Catanzaro, ad un dibattito sul tema ”Questione morale e questione culturale. La Calabria laboratorio politico”, moderato dal direttore del Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza, ed a cui hanno partecipato, tra gli altri, gli eurodeputati Luigi de Magistris, Pino Arlacchi e Gianni Vattimo. ”Ci dovranno dire – ha aggiunto – che cosa non va bene. Evidentemente soltanto una conquista di potere all’interno della loro casta e non l’apertura alla societa’ civile. Noi l’accordo col Pd lo vogliamo fare eccome, ma che accettino finalmente di uscire allo scoperto e di non fare il gioco delle tre carte”. ”Idv – ha sostenuto Di Pietro – mette al primo posto la necessita’ di fermare il modello di governo delle destre che e’ quello berlusconiano, fatto di interessi privati, di conflitto di interessi, di lacerazione sociale nel Paese. E per questo Idv vuole costruire un’alleanza anche nel centrosinistra, anche con il Pd. Ovviamente non e’ che noi per combattere Berlusconi dobbiamo prendere i ‘berluschini’. Proponiamo la candidatura di Callipo ai cittadini della Calabria. Vi siete accorti o no che qui cambiano le sigle ma non cambiano le persone e che quel coacervo di interessi privati nella gestione della cosa pubblica tutti i giorni ritorna e che viene tolto il diritto di cittadinanza per riaffermare il diritto di sudditanza? Noi chiediamo un voto per la discontinuita’, per un’alternativa di governo e lo chiediamo a tutti i cittadini, anche ai partiti che con noi vogliono percorrere questa strada. Pero’ non stiamo fermi ad aspettarli. Andiamo avanti in modo determinato”. ”Idv mette al primo posto la necessita’ di fermare il modello di Governo delle destre, che e’ un modello berlusconiano fatto di interessi privati di conflitti di interessi, di lacerazione sociale nel Paese. Per questo, nella ricerca di alternativa di governo, vogliamo costruire un’alleanza, anche nel centrosinistra, anche nel Partito democratico. Ovviamente non e’ che per combattere Berlusconi dobbiamo prendere i ‘berluschini’. Per questo abbiamo proposto Callipo, e qualcuno ci deve raccontare perche’ Callipo non va bene, che cosa non va bene, perche’ evidentemente e’ soltanto una conquista di potere nella loro casta e non l’apertura alla societa’ civile”. Lo ha detto Antonio Di Pietro questa mattina a Catanzaro parlando con i giornalisti a margine di un incontro su ”Questione culturale e questione morale”. Il leader di Idv ha proposto un accordo con il Pd se accettano ”di venire allo scoperto e di non fare il gioco delle tre carte che ne tolgo uno e ne metto un altro che e’ uguale a quello di prima”. Di Pietro ribadisce la candidatura di Pippo Callipo come segno della discontinuita’. ”Vi siete accorti o no – ha detto Di Pietro rivolgendosi ai cittadini calabresi – che cambiano le sigle e non cambiano le persone, e che quel coacervo di interessi nella gestione della cosa pubblica ritorna tutti giorni, e che vi viene tolto il diritto di cittadinanza per affermare il diritto di sudditanza?”. ”In quest’ottica – ha concluso – abbiamo lanciato la candidatura di una persona per bene, che ha saputo resistere ai poteri mafiosi, e che rappresenta la Calabria dello sviluppo”. ”Noi, invece – ha proseguito de Magistris – vogliamo trasformare la Calabria in laboratorio politico. I calabresi devono diventare protagonisti di questo cambiamento riprendersi questa regione, utilizzare i fondi pubblici per un effettivo sviluppo economico che salvaguardi le straordinarie bellezze di questa regione, che dia il lavoro sganciato da vincoli di appartenenza e quindi liberare il voto che non deve essere sotto ricatto della gestione dell’economia e del mercato del lavoro. E Callipo e’ una persona che in questo puo’ rappresentare un elemento di forte rottura perche’ viene dalla societa’ civile, e’ un imprenditore e non un prenditore di soldi pubblici, e’ stimato da lavoratori. E’ una candidatura post ideologica”.
”Oltre a questo – ha sostenuto – serve un rinnovamento complessivo della classe dirigente. Questo vale per tutti i partiti compresa Idv. Ci vuole un grande cambiamento, persone che entrano in politica per l’interesse dei calabresi e non di circuiti ristretti di lobby, di comitati d’affari, di massoneria e quant’altro. C’e’ bisogno di un grande scatto d’orgoglio. Ogni calabrese si deve sentire protagonista di questo cambiamento che e’ epocale e rivoluzionario. La questione culturale e’ uno dei punti centrali di questo cambiamento nel senso di rimettere valori come il merito, il perseguimento dell’interesse collettivo, dire no al profitto senza regole, fare impresa in modo corretto, operare in modo giusto. Ma cultura e’ anche questione morale nel senso della politica come perseguimento dell’interesse collettivo. Non basta il casellario giudiziario pulito che pure e’ importante. Ma non dimentichiamo che i mafiosi del terzo millennio hanno il casellario giudiziario pulito. In una fetta delle societa’ miste pubblico-private che hanno gestito e depredato i fondi pubblici non c’erano Riina, Provenzano e Bagarella ma professionisti che facevano capo alla criminalita’ organizzata”. Secondo de Magistris, ”la politica, quando vuole, sa benissimo quali sono le persone che perseguono l’interesse collettivo. Un caso e’ stato quello di Idv che con le Europee ha dimostrato che mettendo persone che vengono dalla societa’ civile, che hanno una loro storia, che hanno dimostrato con la la loro vita da che parte stanno, la gente ha risposto. Mi auguro quindi che calabresi tornino protagonisti”. “La Calabria e’ un grande laboratorio criminale, nel senso che e’ uno di quei luoghi dove si e’ sperimentato meglio la penetrazione della criminalita’ organizzata nelle istituzioni, nella politica, nella classe dirigente, nell’economia e nella finanza. Attraverso soprattutto il depredare le risorse e i finanziamenti pubblici; questo non e’ servito solamente a persone corrotte e ad una classe dirigente corrotta che e’ solo calabrese, ma e’ una decisione pensata anche a livello centrale, perché molti di questi soldi sono finiti nelle casse dei partiti”. Lo ha detto a Catanzaro, conversando con i giornalisti, l’europarlamentare di Italia dei valori, Luigi De Magistris. L’ex magistrato ha aggiunto che “e’ un sistema criminale perchè non ha nulla a che fare con lo sviluppo di questa regione, con la salvaguardia dei posti di lavoro e degli interessi dei calabresi. Noi, invece, vogliamo trasformare la Calabria in un laboratorio politico, i calabresi devono diventare protagonisti di questo cambiamento, riprendersi questa regione per un effettivo sviluppo economico”. Sostenendo la candidatura dell’imprenditore Pippo Callipo alla presidenza della Regione, De Magistris ha evidenziato la necessita’ di “liberare il voto” e che “Callipo puo’ rappresentare un elemento di forte rottura”. Un progetto che si prepara anche intorno a Callipo, dal momento che De Magistris ha dichiarato che si tratta di “un rinnovamento complessivo della classe dirigente, e questo riguarda tutti i partiti compreso Italia dei valori. Un grande cambiamento, persone che si impegnano in politica solo per l’interesse dei calabresi e non di circuiti ristretti. C’e’ bisogno di un grande scatto di orgoglio, e lo slogan principale deve essere che ogni calabrese si deve sentire protagonista di questo cambiamento, che e’ epocale e rivoluzionario”. Tra i punti cardine, l’ex magistrato ha sottolineato “i valori come merito, l’interesse collettivo e non il profitto senza regole, ma anche la questione morale”, aggiungendo che “non basta il casellario giudiziario pulito, perché i mafiosi del terzo millennio hanno il casellario pulito”. In Calabria, alla ‘ndrangheta ”si e’ aggiunta una seconda malattia, la politica corrotta, che ha fermato ulteriormente lo sviluppo, ma il guasto piu’ grande e’ comunque il senso di sfiducia della gente verso il futuro”. A dirlo e’ stato l’eurodeputato di Italia dei valori, Pino Arlacchi, oggi a Catanzaro. Ma non tutto, per Arlacchi, e’ negativo in Calabria. ”Pippo Callipo – ha sostenuto – dimostra che i calabresi sanno fare, sanno progettare. Noi stiamo cercando di concentrare le migliori risorse di questa regione. Lanceremo dei progetti per valorizzare le nostre risorse che non sono solo il porto di Gioia Tauro, l’Universita’ o l’ambiente. C’e’ un patrimonio storico-artistico che va in rovina perche’ nessuno, finora, ha mai capito che e’ una carta da giocare per lo sviluppo. Abbiamo anche idee per invertire la rotta nel settore della sanita’ e crediamo sia possibile dare ai calabresi la fiducia nel futuro”.
”Mi piace l’idea di una Calabria laboratorio politico perche’ ho visto che e’ davvero cosi’, anche nei piccoli centri”. A sostenerlo e’ stato l’eurodeputato di Idv Gianni Vattimo intervenendo al dibattito promosso a Catanzaro dal partito.”Facendo campagna elettorale per le europee – ha aggiunto – ho notato un fervore culturale notevole ma ho sperimentato anche i grossi problemi della democrazia perche’ ho conosciuto il fenomeno del controllo del voto. Comunque sono fiducioso perche’ il fervore, soprattutto tra i giovani, c’e”’. Parlando poi del tema della democrazia all’interno del partito, Vattimo ha sostenuto che ”e’ giusto che ci sia la preoccupazione del perseguimento della democrazia ma l’esigenza va equilibrata con il fatto che quando nasce un partito come Idv lo fa sulla base rappresentata da una persona”

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