Confindustria: aumenta il divario Nord-Sud
E’ il quadro desolante di un Paese diviso quello che esce dallo studio di Confindustria. Mi auguro che il Governo e le classi dirigenti del Paese non si voltino dall’altra parte. Con questo smisurato divario Nord/Sud, l’Europa rimane un miraggio per l’Italia e il Sud rischia di essere consegnato definitivamente alla cattiva politica e alle mafie. Non ci si fermi, tuttavia, ai dati globali: il Sud oggi
è più che variegato e ci sono casi drammatici come la Calabria, ultima in Italia per sviluppo, che attraversa una delle stagioni peggiori. Il punto è che al grido di aiuto della Calabria degli onesti, il Paese non risponde come dovrebbe. Si continua ancora, da Roma, per calcoli miopi, a non incoraggiare le forze del rinnovamento. C’è un’incoerenza nelle classi dirigenti del Paese su cui è il caso di riflettere, perché rischia di consegnare il Mezzogiorno al sottosviluppo più nero: criticano lo scarso senso di reattività della società civile del Sud, ma quando la società civile si organizza contro partiti personalizzati, cacicchi che hanno il consenso grazie al controllo delle risorse e funzioni pubbliche privatizzate, fanno davvero poco per sostenerla.