Ecco che fine ha fatto il Piano casa
Ho chiesto l’altro giorno che fine avesse fatto il “Piano casa”, dato che la Calabria è l’unica Regione d’Italia, assieme alla Campania, a non essersi ancora dotata di una normativa moderna in materia di edilizia. Apprendiamo ora dall’Assessore ai Lavori pubblici, on. Incarnato, che la legge si è arenata miseramente ed è bloccata dal Consiglio regionale. Ci saremmo attesi non una dichiarazione d’impotenza, in verità, ma che si dicesse che una proposta di legge così importante, che inciderebbe positivamente sulla congiuntura negativa dell’economia e che ha già avuto l’apprezzamento degli imprenditori calabresi, dell’Ance e di Confindustria, prima delle vacanze natalizie sarà approvata. Purtroppo non sarà cosi. Non serve che si ricordi che un vasto mondo attende la legge, a incominciare da famiglie intere che potrebbero guadagnare metri quadri trasformando le soffitte in alloggi, giovani coppie in difficoltà, anziani, immigrati e ragazze madri e migliaia di famiglie che da anni sono ancora in attesa di un contributo per l’abbattimento di barriere architettoniche. Servirebbe da parte della politica un po’ di buon senso. Invece per la Regione la Calabria può attendere, perché prima vengono ben altre questioni più importanti. Come spesso accade gli interessi della Calabria contrastano con gli interessi di questa politica.
Viene attribuita ad Enzo Ferrari la frase ‘Non è il costo del campione che mi preoccupa quanto quello del coglione’. Questo è un caso classico dove l’inettitudine del consiglio regionale ha un costo, altissimo per la comunità, molto più preoccupante del costo degli stipendi dei consiglieri stessi.
Raffaele Rosa