Alla Calabria auguro migliaia di opportunità di lavoro
Migliaia di opportunità di lavoro per i calabresi. Ecco gli auguri che faccio alla Calabria per queste feste. Non lavoro che regala assegni assistenziali per un tot numero di mesi in cambio dell’ossequio al politico di turno, ma lavoro vero, perché solo il lavoro vero dà libertà di giudizio, autonomia e senso civico, insomma la forza di affrancarsi dal miserabile condizionamento clientelare, mafioso, lobbistico. Il lavoro falso promesso dalla politica, di solito spreca montagne di risorse pubbliche e produce due effetti: carriere d’oro per i politici e occasioni di sviluppo mancate per la Calabria che, così, deve accontentarsi delle briciole senza mai risolvere i suoi problemi. Per il luogo da cui fare gli auguri di buone feste e inizio Anno nuovo, non ho esitato un attimo: la mia azienda e accanto ai miei collaboratori di una vita. Auguro, pertanto, alla Calabria tanto lavoro, che è l’antidoto giusto – a condizione che non sia solo il pretesto per incassare un assegno mensile immeritato – per non avere paura del futuro. Perché oggi, questa nostra Calabria che sto incontrando per meglio capirla, è come se del futuro avesse paura. Esattamente come secoli fa, quando i calabresi erano angosciati dagli invasori e nel loro dialetto i verbi sconoscevano il futuro. La mia opinione è che contro quest’atmosfera di rassegnazione e di poca fiducia in se stessi, accentuate dalla precarietà di lavoro o dal non riuscire a valorizzarsi nel lavoro che si fa, i calabresi debbano ribellarsi. Certo ribellarsi non è facile, specie se il lavoro è vissuto non come un diritto ma come un favore elargito e in cambio del quale ci si impegna l’anima, ma ci sono fermenti interessanti nella società civile che la buona politica farebbe bene a coltivare per il bene di tutti. La porta stretta da attraversare se vogliamo liberarci dalla mafia, dalla brutta politica e dall’affarismo, è un impegno a creare lavoro attraverso progetti di sviluppo che abbiano le gambe forti per sfidare il mercato.
Pippo Callipo
Caro Presidente,
quello che Lei Porge è forse l’augurio più importante per i Calabresi: “lavoro.. libertà non assegni assistenziali”.
Se vogliamo conoscere un “futuro” noi Calabresi dovremo imparare a confrontarci, dovremo essere più umili ed avere voglia di eccellere ognuno nel proprio operare quotidiano.
Non serve un camice bianco, una cravatta ed un abito elegante per essere utili a questa terra, bisogna essere capaci di salvare vite umane, migliorare la qualità della vita, garantire giustizia ed equità per tutti, saper dare per poi ricevere.
Questo l’augurio che porgo ai Calabresi che già hanno un lavoro.
Buon 2010
Salvatore