E’ tempo di una maggiore attenzione da parte dello Stato
La bomba esplosa è un avvertimento preoccupante ai magistrati reggini che stanno lavorando egregiamente ed ai quali il Paese deve essere riconoscente. Mi auguro, però, che dopo l’interesse dei media nazionali di queste ore e la straordinaria solidarietà da ogni parte espressa, dopo qualche giorno sulla Calabria non torni il silenzio più completo e il disinteresse. La Calabria non può essere lasciata sola in questa lotta terribile contro la più pericolosa delle mafie. Né va commesso l’errore di ritenere che la mafia possa essere arginata o sconfitta senza, contemporaneamente, incidere nel tessuto sociale ed economico della regione più povera d’Italia e con un “Pil” e una qualità della vita tra i peggiori d’Europa. Perciò c’è da sperare che questa sia anche l’occasione perché, finalmente, la Calabria sia oggetto di attenzione nella sua complessità da parte dei vertici istituzionali, delle autorità politiche e dei vertici dei partiti nazionali spesso distratti rispetto a quanto accade in questa regione. Ciò che va tagliato, naturalmente dopo aver soddisfatto pienamente le esigenze dei magistrati e delle forze dell’ordine che vanno dotate di mezzi, strumenti e risorse, è il cordone ombelicale che lega la criminalità calabrese al resto degli apparati amministrativi e politici della cui commistione si rinviene traccia in diverse indagini e nell’utilizzazione della spesa pubblica. In vista delle elezioni regionali, inoltre, è necessario fare la massima prevenzione per troncare il rapporto mafia/politica; ed è urgente che la politica sgrani gli occhi e i partiti nazionali intervengano, con la necessaria determinazione, per assicurare che nelle liste non ci siano persone vicine alle organizzazioni criminali o che con esse abbiano avuto relazioni. In Calabria si vive una condizione drammatica dal punto di vista della sicurezza, parti del territorio sono sguarnite e richiederebbero una presenza dello Stato vigile, in grado di garantire l’agibilità costituzionale a chi intende fare impresa senza soggiacere a ricatti o alle tentazioni di diventare partner del malaffare ed al cittadino che ha diritto a vivere in un ambiente libero da paure e minacce. Per questo tempo fa ho chiesto, in una logica di supporto e di alleggerimento dell’impegno che oggi grava per intero sulle forze dell’ordine impegnate a combattere la mafia, l’intervento dell’esercito.