No alle centrali a carbone e a quelle nucleari
ll Governo anziché dare risposte alle gravi emergenze sociali calabresi e spezzare il nodo affari/politicanti/criminalità che stritola la regione, scherza col fuoco. Pensa di ubicare a Saline Joniche una centrale a carbone e altrove (il sito però lo indicherà dopo il voto del 28 marzo) delle centrali nucleari. Quasi la Calabria fosse la pattumiera d’Italia, luogo in cui piazzare infrastrutture ad alto rischio ambientale che affamerebbero i calabresi e opere faraoniche a gloria del leader maximo mentre i nostri giovani sono costretti ad emigrare. Non vorrei che l’assenza di ogni politica di rilancio delle aree depresse del Sud come la Calabria, avesse come obiettivo quello di fare della Calabria un deserto sociale in cui si può realizzare ogni oscenità. Questa deduzione, al momento, è giustificata non solo dalla sottrazione d’ingenti risorse destinate al Sud e finite col finanziare esigenze del Nord, ma da più fatti. Insediare una centrale a carbone a Saline Joniche, equivarrebbe a distruggere ogni possibile crescita economica e sociale per un territorio fortemente vocato allo sviluppo turistico, storico e paesaggistico. Su questo punto è necessaria l’opposizione unanime delle forze politiche e sociali calabresi ma non di facciata, perché dobbiamo essere pronti, tutti assieme, visto che si tratterebbe di opere che pregiudicherebbero il futuro della Calabria, a fare anche le barricate. Purtroppo il Governo lombardo/veneto, la cui golden share è in mano alla Lega che esprime le peggiori pulsioni secessioniste, rifiuta di comprendere che la rivolta di Rosarno non è stato un incidente di percorso, ma ha rappresentato l’insopportabilità di un disagio sociale che non è isolato, ma è il segnale di ciò che la Calabria sta diventando: una polveriera sociale pronta ad esplodere.
buongiorno,
anche se di buongiorno in calabria non si può proprio parlare in questo momento da cittadino emigrato in alto adige seguo sempre le vicende della nostra terrae sogno come tanti di tornare al più presto a vivere giù,sono deluso dalla politica di uno stato che ci ha abbandonato alle grinfie di gente che preme questa terra come un arancia per tirar fuori illegalmente ogni profitto a discapito degli abitanti che sopravvivvono tra mille disagi.Mi auguro che tutto questo possa finire presto.costantemente penso ai problemi della mia terra e a tutti i volti dei miei amici emigrati in cerca di lavoro,ho 29 anni e soffro per tutti coloro che scappano via sconsolati umiliati e per niente convinti di tornare nonostante le radici,la famiglia e gli affetti,odio questo stato di cose e da cittadino calabrese oggi sono convinto che noi popolo di calabria dovremmo lottare per la rinascita per un miglioramento ma le nostre piazze non saranno mai piene,i nostri scioperi devono essere determinati e basta con le parole ….quanta melma pioverò ancora sulle nostre teste….navi dei veleni,ponti utopistici,centrali a carbone e disagio sociale…è ora di dire basta!riso giuseppe gallico marina (RC)