Non cadiamo nell’equivoco della spesa come panacea dei mali della Calabria
Facciamo attenzione a non cadere, ingenerando equivoci immorali e accreditando pessime abitudini civiche, nell’illusione della spesa come panacea per i mali della Calabria. Purtroppo la spesa pubblica in Calabria non ha quasi mai aiutato lo sviluppo produttivo, anzi ha spesso agevolato business fallimentari con cui una parte della politica è andata a braccetto. E’ stata una spesa pubblica male utilizzata che ha arricchito pochi e lasciato la Calabria al punto di partenza: la regione più povera d’Italia e d’Europa. Questo della spesa per la spesa è l’errore macroscopico contestato per decenni dai sindacati, dalla Confindustria e dall’opposizione, alla partitocrazia della prima Repubblica che costruiva le sue fortune manipolando a suo piacimento i soldi dei cittadini. Possibile che ora all’improvviso non ce lo ricordiamo più? E non sarà anche per queste smemoratezze che i vizi della prima Repubblica riemergono nuovamente? Compiacersi oggi, come fa il presidente Loiero, per il fatto che la Regione Calabria abbia migliorato la capacità di utilizzare i fondi europei, nonostante i ritardi e le inefficienze che hanno caratterizzato la gestione dei fondi stessi negli ultimi anni, è nella migliore delle ipotesi un errore politico. Noi dobbiamo cambiare radicalmente approccio nella gestione della spesa pubblica! Altrimenti avrebbe ragione la Lega a definire il Sud sprecone, corrotto e privo di una forte reazione civica. Io sono del parere che una spesa pubblica non produttiva generi soltanto diseconomie, demotivi l’iniziativa privata e i talenti, induca all’assistenzialismo come modello di vita che non aiuta la Calabria a mettere al centro del suo riscatto l’etica pubblica, il rispetto delle leggi. Non ci si può esimere, inoltre, dal ricordare al presidente Loiero che il regolare utilizzo dei fondi strutturali rientra tra i compiti delle Regioni e che, quindi, non costituisce un titolo di merito particolare. Più che sugli impegni di spesa, infatti, sarebbe opportuno che Loiero, ma anche quanti hanno amministrato prima di lui, rendessero conto ai calabresi dei risultati ottenuti finora in termini di occupazione, di sviluppo economico e qualità della vita. Negli ultimi sei anni, la Regione Calabria ha gestito fondi europei per oltre quattro miliardi di euro. Non sembra che questi ingenti risorse abbiano prodotto i risultati che i cittadini si attendevano e che lo stesso POR, tanto decantato dal presidente Loiero, prevedeva. La situazione delle infrastrutture è sotto gli occhi di tutti, così come sono evidenti gli sprechi e lo sperpero di denaro pubblico che hanno caratterizzato le politiche di incentivo alle imprese. Piuttosto che creare occupazione stabile e opportunità per i giovani, molto spesso i fondi hanno, invece, sostenuto la crescita del precariato e delle clientele che danno fiato e sostegno alla peggiore politica. Dunque, più che degli impegni, il presidente Loiero parli dei risultati prodotti, non dicendo quanto si è speso, ma quanto la Regione ha saputo realizzare con i fondi concessi dall’Europa. Soltanto su questo terreno il confronto delle idee ha senso, il resto è mera propaganda.