PIPPO CALLIPO SUL PROTOCOLLO DI LEGALITA’ CONFINDUSTRIA-MINISTERO DELL’INTERNO E SULLE WHITE LIST
“Lo Stato fa bene ad attrezzarsi nel migliore dei modi possibili per fronteggiare la criminalità e sconfiggere la cosiddetta zona grigia da me spesso definita ‘la mafia con la penna’ che la sostiene e ne è parte integrante, come svelano inchieste della magistratura in ogni parte del Paese.
D’altra parte, per garantire la legalità, gli imprenditori e le loro associazioni di riferimento, hanno sempre offerto la loro collaborazione per contrastare le infiltrazioni criminali nell’economia.
Però, lo Stato abbia il coraggio di fare lo Stato fino in fondo. E di colpire le imprese ‘mafiose’ o in ‘odore di mafia’ senza scaricare questa responsabilità sui cittadini e sulle imprese che stanno sul mercato nel rispetto pieno della legalità.
Se un’impresa, per una serie di circostanze, è considerata ‘mafiosa’, non la si faccia stare sul mercato col rischio non solo di tenere aperti dei canali di risorse importanti che alimentano le mafie, ma anche di esporre le imprese oneste a compiere passi falsi.
Infatti, le imprese oneste, dinanzi ad una situazione equivoca, di imprese sospette presenti sul libero mercato, possono essere tratte in inganno ed avere con l’impresa sospetta rapporti commerciali.
Non si carichi sulle spalle degli imprenditori sani l’onere di evitare contatti che li esporrebbero ad una serie di rischi, ma si intervenga, con i poteri propri di uno Stato autorevole, per eliminare alla radice le cause di possibili equivoci.
Spesso si dimentica che le mafie si contrastano non solo con la repressione, ma anche con il sostegno, che occorre non far mancare mai, a tutte quelle iniziative imprenditoriali sane, che nonostante tutto nascono e sopravvivono.
Le imprese, infatti, prima di tutto hanno la necessità di operare in un contesto controllato totalmente dallo Stato al quale spetta il dovere di garantire tutte le necessarie condizioni affinchè l’economia sana, le attività sane possano attecchire e progredire creando benessere economico per tutti.
Gli imprenditori devono fare il proprio mestiere nella certezza che lo Stato faccia il proprio senza demandare compiti che agli imprenditori non spettano.
Pippo Callipo