“Covid Hospital” a Catanzaro, Callipo sostiene la proposta del rettore dell’Umg e lancia un appello a Santelli e Cotticelli
«Non è il momento di abbassare la guardia, anzi, dobbiamo farci trovare preparati nel caso si verificasse una seconda ondata di contagi. L’emergenza Covid-19 è tutt’altro che passata e il trattamento delle persone che hanno contratto il virus è una priorità di cui dovremo occuparci ancora a lungo. Per questo merita convinto sostegno la proposta avanzata dal rettore dell’università “Magna Graecia” Giovambattista De Sarro di istituire un “Covid Hospital” nell’ex sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia a Villa Bianca, a Catanzaro, una struttura indipendente e in parte già attrezzata che sarebbe idonea ad ospitare almeno 140 posti letto, con unità di Rianimazione e laboratorio di Microbiologia». È quanto dichiara Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale.
«Implementando la strumentazione e adeguando i luoghi a tutte le norme di sicurezza necessarie per strutture simili, potrebbe nascere a Villa Bianca – prosegue Callipo – un centro di eccellenza regionale per la cura delle malattie infettive che consentirebbe di dare respiro agli ospedali calabresi, in particolare agli hub, e di riprendere così le cure “ordinarie” e le attività ambulatoriali che ora sono sospese. Ci sono in Calabria tanti malati, anche gravi, che devono essere curati con l’attenzione e le garanzie di sicurezza adeguate».
«Alla luce dei rischi che si corrono continuando a curare i pazienti Covid in strutture “miste” – aggiunge il capogruppo di “Io resto in Calabria” – e considerando che la creazione di strutture sanitarie dedicate esclusivamente ai pazienti Covid è contemplata nei piani del Ministero della Salute, rivolgo quindi un appello alla presidente della Regione Jole Santelli e al commissario ad acta per il Piano di rientro Saverio Cotticelli affinché si adoperino in tempi brevi per mettere in atto la proposta avanzata dal rettore De Sarro. L’esperienza degli ospedali dedicati alle patologie infettive, dallo “Spallanzani” al “Sacco” al “Cotugno”, deve essere la nostra linea guida. In momenti come quello attuale – conclude Callipo – bisogna affidarsi alla scienza e sostenere, al di là delle appartenenze politiche, le soluzioni operative che vanno nell’interesse della collettività».