Callipo: «Forze dell’ordine e magistrati ce la stanno mettendo tutta, ma per ricostruire la Calabria serve soprattutto lavoro»
Il candidato alla presidenza Regione Calabria richiama le parole del presidente Mattarella e, dopo gli arresti delle ultime ore, invita «tutte le forze sane di questa terra a “rimontarla” mettendo da parte per sempre i pezzi marci che hanno compromesso il futuro dei nostri figli»
«Mi trovo perfettamente in linea, anzitutto come imprenditore del Mezzogiorno, con le autorevoli parole del Presidente della Repubblica che, nel corso della cerimonia dello scambio di auguri con le alte cariche dello Stato, ha richiamato l’attenzione della politica sull’urgenza di occuparsi della questione lavoro, “che – ha detto – quando c’è è precario, insicuro e sottopagato, tanto da essere divenuto il nostro nemico”. Da candidato alla Presidenza della Regione in una terra che, per quanto concerne la disoccupazione, la fuga dei giovani e la crisi economica, vanta tristi e allarmanti primati, ringrazio infinitamente il presidente Sergio Mattarella che, come al solito, dimostra di avere grande sensibilità verso i problemi reali del Paese». È quanto dichiara Pippo Callipo.
«Sommessamente aggiungo che Governo e Parlamento debbono occuparsi, con maggiore incisività, dei drammi sociali del Mezzogiorno e della Calabria in cui l’enorme bacino di disoccupati – prosegue Callipo – rischia di acuire la sfiducia dei cittadini nella democrazia e favorire la criminalità organizzata. Le forze dell’ordine e la magistratura ce la stanno mettendo tutta, ma per liberare la Calabria dal cancro della mafia occorre, oltre che una gestione della cosa pubblica improntata a legalità e trasparenza, la reazione corale della società civile che può avere forza solo se, tutti assieme, ci mettiamo all’opera per promuovere sviluppo produttivo e nuova occupazione, dimostrando che l’articolo 1 della Costituzione non sarà sempre, specie nelle aree più svantaggiate del Sud, una promessa senza seguito concreto. Dobbiamo, come ha detto il procuratore Nicola Gratteri, occupare gli spazi lasciati vuoti dopo gli arresti. E aggiungo – conclude l’aspirante governatore – che se la Calabria della ‘ndrangheta, del malaffare e delle connivenze verrà “smontata come un Lego”, come sta avvenendo anche in queste ore, noi saremo in prima fila con tutte le forze sane di questa terra per “rimontarla” sulle solide fondamenta della legalità e della giustizia sociale mettendo da parte per sempre i pezzi marci che hanno compromesso il futuro dei nostri figli».