L’ordinanza chiude “di fatto” di domenica le farmacie dei piccoli centri

LE FARMACIE SONO PRESIDI SANITARI FONDAMENTALI PER LA SALUTE DEI CITTADINI

Ho letto la nuova ordinanza emanata ieri sera poco prima delle 20 dalla presidente della Regione Jole Santelli. Non discuto ovviamente della necessità di adottare ogni misura utile per la prevenzione e il contenimento dell’emergenza sanitaria in corso, anche se invito a prendere in considerazione le parole del ministro delle Autonomie Francesco Boccia che ha chiesto di non fare singole ordinanze se non sono “omogeneizzate con le indicazioni dello Stato” perché ora “quello che conta è quanti posti di terapia intensiva vengono aperti ogni giorno”. Al di là di questo, però, c’è un aspetto ancora più importante: leggo che nella nuova ordinanza della presidente della Regione si dispone che “tutti gli esercizi commerciali dovranno osservare la chiusura domenicale, fatta eccezione per le farmacie di turno e le edicole”. È a mio avviso errato il passaggio sulle farmacie “di turno” perché tutti sappiamo che i turni, nei paesi in cui c’è una sola farmacia, sono organizzati con le farmacie che si trovano nei paesi limitrofi. Per com’è redatta l’ordinanza, insomma, è evidente che i cittadini di molti paesi, specie alla luce delle ordinanze comunali che si stanno adottando in queste ore in molti Comuni della Calabria, rischiano di trovarsi senza una farmacia aperta. Invito dunque la presidente della Regione a correggere questo errore perché le farmacie non sono semplici attività commerciali ma sono presidi sanitari fondamentali per la salute dei cittadini.

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