Inutile è il voto dato a chi ha danneggiato la Calabria
E alla fine il presidente Loiero non trovò di meglio che definire, dinanzi alle sue truppe, inutile il voto per Callipo. Direbbe il principe De Curtis: “Ma ci faccia il piacere!” Dopo cinque anni di Regione con i massimi poteri, maggioranza prona e opposizione inesistente, e mezzo secolo di politica, Loiero non ha restituito alla Calabria – lo dicono i fatti, le statistiche, i drammi sociali della Calabria – neanche un briciolo di quanto la Calabria gli ha dato in termini di indennità e potere. Inutile, semmai, è stato lui che, dopo avere incassato un consenso strepitoso nel 2005, ha deluso sia chi l’ha votato sia i calabresi che speravano in un cambio di passo della Regione. Che la sua azione sia stata dannosa per la Calabria lo hanno detto persino i suoi “compagni” di viaggio che ora, colpiti da amnesia folgorante, parlano di resurrezione. Lo hanno accusato di ogni nefandezza nei giorni scorsi, prima di fare un accordo di potere con lui per garantirsi le ricandidature. C’è una rassegna stampa di attacchi a Loiero firmata da dirigenti del Pd che la silenziosa opposizione di centrodestra in cinque anni non ha minimamente eguagliato né in durezza né in precisione; una rassegna stampa che risale a qualche giorno fa non a dieci anni prima. Quasi tutti i dirigenti del Pd che hanno contattato nei giorni scorsi Callipo, nella speranza di convincerlo a resistere, prima di iniziare qualsiasi discorso hanno descritto con meticolosità l’incapacità amministrativa, progettuale e i fallimenti di Loiero. Ora Loiero definisce inutile il voto per Callipo, ma, a nostro avviso, è lui che è inutile e dannoso per la Calabria che ha diritto ad una politica propositiva, espressione delle sue risorse migliori: giovani, donne, competenze. Questa politica parassitaria che ha sacrificato gli interessi della Calabria per carriere interminabili quanto immeritate, è ora che si ritiri! Se non adesso quando? Per noi Loiero è l’espressione partitocratica più riuscita, che dura nonostante la partitocrazia sia morta e sepolta da oltre 15 anni perché ha brevettato un sistema di governo chiamato Loierismo, che vampirizza prima gli alleati e poi tenta di spegnere l’opposizione con ogni mezzo. Loiero forse crede di essere il Vendola calabrese, ma non gli somiglia neanche un pò. Ricorda il peggio della politica del passato e non possiede nulla che evochi il futuro. E’ il passato che ritorna continuamente con i soliti vezzi e le solite modalità clientelari. Il voto a Callipo non solo non è inutile, ma indica un’uscita da quest’immobilismo rassegnato, non votare Callipo significa precludere alla Calabria l’opportunità di liberare la Regione da chi la occupa da una vita senza renderla utile per i calabresi.
Loiero ha paura.punto
Vogliamo il Cambiamento !
Futuro per i nostri ragazzi, non più raccomandazioni…
Vogliamo Meritocrazia,trasparenza, impegno.Legalità.
Valori a loro sconosciuti
Vogliamo il Cambiamento in Calabria.
Forza Callipo
Giuseppe Facciolo
Scrivo dal Piemonte:
basta con la politica inconcludente dei politicanti.
Callipo rappresenta una figura anomala per il sud. Imprenditore serio (come sostiene qualche suo collega piemontese che lo ha conosciuto), che si comporta con umanità con tutti i suoi collaboratori, che si mette in politica per fare.
Sono sempre stato schierato politicamente ma se fossi stato in Calabria questa volta avrei votato CALLIPO.
Aiutatelo a dimostrare che si può uscire da quella situazione a dir poco imbarazzante in cui si trova la Calabria.
sono un piccolo imprenditore, io la sostengo
perche lei ha capito i veri problemi della nostra terra . non mollare mai!!!!!
Da ora in poi L…i…o possiamo chiamarlo semplicemente “Lui”, fare il suo nome significa mortificare la campagna elettorale. Bisogna parlare, non di quello che non ha fatto (lo sanno tutti), ma solo di quello che faremo. Parliamo semplicemente della nostra idea di Calabria. Una Regione isolata dall’Italia, grazie dalla classe politica che ci ha governato per 50 anni. Quanti sono stati i parlamentari che ci hanno rappresentato al governo dimostrando la loro latitanza dalla politica regionale? Quanti, fra consiglieri, presidenti e assessori regionali hanno domostrato tanta ingratitudine verso la regione in cui sono nati e cresciuti?
Se vogliamo tutti insieme possiamo riscattarci e risuscitare.