Una Regione che dà le spalle al futuro
La seduta del Consiglio Regionale del 30 dicembre ha dimostrato che la Calabria ha avuto grandi legislatori in altre epoche, ma quelli di oggi, con le debite eccezioni, sono tutt’altro che grandi. Il provvedimento legislativo più importante della seduta, il Piano casa, è stato, infatti, miseramente accantonato per manifesta e inoppugnabile incompetenza legislativa, tecnica ed amministrativa. Ma ieri la Regione ha dato, ancora una volta, prova dell’inutilità di questa politica, che ormai non si occupa dei problemi dei calabresi, ma tenta, tra l’altro inanellando solo insuccessi e pessime figure, di occuparsi delle vicende di questo o di quel partito….
…Una giornata intera dedicata alle primarie, bocciate grazie alla reazione della Calabria, e soltanto pochi minuti dedicati all’approvazione di una manovra economica provvisoria, dopo aver dato ampia prova di pressapochismo legislativo su un provvedimento atteso dai calabresi e molto delicato qual è il Piano casa che, nell’incapacità del Consiglio di votare una legge equilibrata e saggia, vedrà il Governo commissariare la Regione. Mi domando, a questo punto, se non fosse più utile per i calabresi evitare di perdere mesi e mesi sulle primarie per legge, alla fine bocciate prima dal Governo e poi anche da chi le ha osannate, e concentrarsi sul Piano casa o sul Piano sanitario ancora inesistente. L’anno, purtroppo, si chiude con una Regione impotente, che dimostra di avere le spalle rivolte al futuro. Non in grado di progettare lo sviluppo della Calabria e neanche capace di portare a compimento le sue stesse leggi scellerate. La situazione che è emersa, in sostanza, dà l’idea di una Regione paralizzata, sia dal lato dell’ideazione che dell’organizzazione, in mano ad una politica logorata e sprofondata nella gestione di risorse di cui non dà conto, e di una burocrazia inetta, priva di autonomia e neanche capace di servire adeguatamente la politica, perché non è attrezzata e soprattutto, ma non casualmente, è incompetente.